La Polizia di Stato risolve un caso di stalking e fa luce su un giro di prostituzione a Catania


 

Nell’era digitale accade anche che indagini su reati commessi in ambito infotelematico facciano luce su reati tradizionali a questi connessi.

Era accaduto giorni fa a Milano, dove la Polizia Postale, sgominando una banda di clonatori di carte di credito, aveva anche evidenziato responsabilità in ordine ad un giro di spaccio di sostanze stupefacenti, utilizzate per costringere i “muli” (in gergo tecnico si utilizza tale termine per indicare persone che offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti e/o carte di credito, sui quali vengono poi accreditate le somme frodate a ignari cittadini attraverso varie forme di aggressioni criminali ai sistemi di home banking e monetica) ad offrire la propria disponibilità in modo costante.

La Polizia Postale di Catania, indagando su un caso di cyberstalking, ha invece assicurato alla giustizia tre individui, due uomini ed una donna, responsabili di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.  In particolare, alcune donne, dedite al meretricio, erano asservite ai due odierni indagati che procacciavano loro, in maniera esclusiva, i clienti pretendendo in cambio dei favori sessuali.

Oltre ai tre soggetti è stato indagato per lo stesso reato anche uno stalker di Palermo, nei cui confronti era stata già eseguita la misura cautelare.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati telefoni, smartphone e tablet.

 

 

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